Per non lasciare indietro i posti attraversati, le persone conosciute, le situazioni vissute e per tentare di dare una forma a quello che comincia ad essere difficile da mettere insieme: verba volant, script manent.
NOPARISMAI
Gruppo di individui inqualificabili gestito e diretto da co-fondatori ed alimentato da attività al limite del surreale, ha come massimo interlocutore ultraterreno il Baba e come principio base il movimento, sempre e comunque.
RIFLESSIONI BRASILIANE III
La vieja se inclinó y movió la mano para darle viento al fuego. Así, con la espala torcida y el cuello estirado todo enroscado de arrugas, parecía un antigua tortuga negra. Pero aquel pobre vestido roto no protegía, por cierto, como un caparazón, y al fin y al cabo ella era tan lenta solo por culpa de los años. A sus espadas, también torcida, su choza de madera y lata, y mas allá otras chozas semejantes del mismo suburbio de San Pablo; frente a ella, en una caldera del color carbón, ya estaba hirviendo el agua para el café. Alzó una latita hasta sus labios; antes de beber, sacudió la cabeza y cerró los ojos. Dijo: O Brasil é nosso. En el centro de la misma ciudad y en ese mismo momento, pensó exactamente lo mismo, pero en otro idioma, el director ejecutivo de la Union Carbide, mientras levantaba un vaso de cristal para celebrar la captura de otra fábrica brasileña de plásticos por parte de su empresa. Uno de los dos estaba equivocado.
RIFLESSIONI URUGUAYANE
El desarrollo es un viaje con más náufragos que navegantes.
RIFLESSIONI BRASILANE II
"A minha foi uma infância feliz. Fui órfão de pai aos três anos, o que é muito confortável já que não houve quem me domesticasse. Fui feito dessa ausência e de outra, que é não ter filhos. Como não fui domesticado e não domestiquei ninguém, fiquei com um espaço de liberdade que poucos têm".
RIFLESSIONI BRASILIANE I
Terra maior que Ceu, Homem melhor que Deus. (geroglifico di Isis)
RIFLESSIONI PORTOGHESI
"Há um tempo em que é preciso abandonar as roupas usadas, que já tem a forma do nosso corpo, e esquecer os nossos caminhos, que nos levam sempre aos mesmos lugares. É o tempo da travessia: e, se não ousarmos fazê-la, teremos ficado, para sempre, à margem de nós mesmos."
RIFLESSIONI ANDALUSE
(...) “Questa vicenda mi ha ributtato nel dolore del mondo. E’ come se fossi un abitante di Gaza, che la mattina esce di casa e non sa cosa potrà capitargli. Se il mondo è dolore, ti senti di nuovo a casa”. Così si ritrova la percezione della battaglia che incombe, ma anche del senso pieno del combattere e del vivere, dando dignità a ogni respiro.Togliere il cellophane dai giorni, l’ovatta del tutto bene, tutto tranquillo, tutto a posto purché sia a posto io. Una specie di chemioterapia all’egoismo, anche.
RIFLESSIONI BARCELLONESI
“Chi arriva a Tecla, poco vede della città, dietro gli steccati di tavole, i ripari di tela di sacco, le impalcature, le armature metalliche, i ponti di legno sospesi a funi o sostenuti da cavalletti, le scale a pioli, i tralicci. Alla domanda: - Perché la costruzione di Tecla continua così a lungo? - gli abitanti senza smettere d’issare sacchi, di calare fili a piombo, di muovere in su e in giù lunghi pennelli. - Perché non cominci la distruzione, - rispondono. E richiesti se temono che appena tolte le impalcature la città cominci a sgretolarsi e a andare in pezzi, soggiungono in fretta, sottovoce: - Non soltanto la città.Se, insoddisfatto delle risposte, qualcuno applica l’occhio alla fessura d’una staccionata, vede gru che tirano su altre gru, incastellature che rivestono altre incastellature, travi che puntellano altre travi. - Che senso ha il vostro costruire? - domanda. - Qual è il fine d’una città in costruzione se non una città? Dov’è il piano che seguite, il progetto?- Te lo mostreremo appena termina la giornata; ora non possiamo interrompere, - rispondono.Il lavoro cessa al tramonto. Scende la notte sul cantiere. E’ una notte stellata. - Ecco il progetto, - dicono."